Un gioiello poco valorizzato

L’eremo di Santa Caterina è sicuramente un gioiello del lago maggiore, ma è davvero valorizzato come potrebbe?
Paolo Bertocchi, consigliere della provincia di Varese, ci svela il dietro le quinte dell’attrazione spiegandone aspetti positivi e negativi.


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Da anni, il consigliere segue lo sviluppo e mantenimento del luogo. Da alcuni numeri da lui fornitici, scopriamo che l’Eremo può vantare dalle 120 alle 150 mila presenze annuali, ma dal momento che attualmente non esiste biglietto, le uniche entrate sono i 70.000 euro frutto dell’uso dell’ascensore; la provincia si prende dunque a carico la maggior parte dei costi.

Dal 2014 Bertocchi si occupa anche del progetto educazione: l’ente provinciale acquistò in quell’anno le due ville Bassetti, una delle quali è ora utilizzata principalmente per ospitare scolaresche e corsi come la nostra “communication week”.

I principali punti da migliorare sono in questo momento secondo il consigliere tre:

  • Solo il 30% del complesso è aperto e visitabile mentre le aree restanti sono riservate all’associazione che gestisce il luogo o parte degli antichi monasteri. Si spera di poterli riaprire presto al pubblico.
  • L’orario di apertura è limitato: dalle 9.00 alle 12.45 e dalle 14 alle 18. Solo cinque serate all’anno è possibile organizzare eventi
  • Oltre a pochi cartelli sparsi per la passeggiata, l’eremo è quasi sprovvisto di guide turistiche, la cui presenza sarebbe indispensabile per godere al pieno la visita e scoprire al meglio le meraviglie di questo posto.
  • La provincia vorrebbe infine incrementare il progetto educazione e istruzione aumentando i posti di accoglienza disponibili, ora molto limitati.

Santa Caterina, a differenza delle altre attrazioni del Varesotto, è inoltre priva di un vero e proprio brand, ma è stato molto pubblicizzato in quanto scelta come immagine rappresentativa provinciale e regionale in numerose campagne pubblicitarie.

In conclusione, possiamo affermare che l’eremo è una delle meraviglie della nostra regione ma le sue enormi potenzialità non sono valorizzate e il suo andamento, anche se abbastanza positivo, non viene incentivato a dovere.

Federica Ferrario, Angelica Pangilinan, Siria Lettori.

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